Anche se in questi giorni siamo ad un colpo di coda invernale, ricordiamoci in tempo dei consigli e suggerimenti degli esperti a proposito di allergie primaverili.
Allergie da polline:
7 consigli per difendersi
Pollini, muffe, polveri, peli di animali, ma anche alimenti, medicinali, prodotti chimici e cosmetici. A un soggetto allergico basta toccare, inghiottire o inalare la sostanza a cui è allergico, definita con il termine di "allergene", per cominciare a starnutire, lacrimare e respirare affannosamente. Ma se le sostanze in grado di provocare reazioni allergiche raggiungono diverse centinaia, le cure per combatterle sembrano ancora scarse e perfettibili. Dal Long Island College Hospital arrivano sette consigli pratici per attenuare la gravità delle manifestazioni allergiche dovute al polline (per maggiori informazioni www.ilpolline.it, sito dell`Associazione Italiana di Aerobiologia). Pier Paolo Dall’Aglio, Direttore dell`Unità operativa "Clinica e Immunologia medica" dell`Università di Parma., ci da alcuni consigli
1. Polline. "I pollini sono gli elementi maschili della fecondazione vegetale che ogni specie emette nell’aria secondo un proprio bioritmo in alcuni mesi dell`anno, in maggiore concentrazione nel periodo primaverile estivo", spiega l`esperto. Se si è allergici al polline, "il consiglio è di evitare di uscire all’aperto per passeggiate o jogging nelle ore centrali, e più calde, della giornata, durante le quali la concentrazione dei granelli pollinici è molto elevata". È importante inoltre sapere che i pollini raggiungono concentrazioni atmosferiche maggiori nelle giornate calde e ventose: si può quindi decidere per una passeggiata con maggiore tranquillità nei giorni estivi e primaverili più freddi, perché in quelle giornate la concentrazione del polline è più bassa. Attenzione però ai temporali: quando piove, infatti, la concentrazione delle molecole allergeniche può improvvisamente - anche se, in apparenza, paradossalmente - aumentare.
2. Vacanze. Nei periodi di picco massimo delle allergie stagionali è consigliabile prendersi una vacanza e "cambiare aria". Per evitare congiuntiviti, asma e starnuti, sono consigliate le zone di mare, "data la ridotta concentrazione dei pollini di graminacee in quelle aree", continua l`esperto.
3. Dieta. Il pesce e gli altri alimenti ad alto contenuto di antiossidanti e omega 3 possono aiutare, secondo alcuni esperti, ad alleviare i disturbi respiratori provocati dagli allergeni.
4. Igiene. Doccia e shampoo ogni sera prima di andare a letto possono essere utili per allontanare i pollini dall`organismo e contribuire a ridurre i sintomi allergici nel corso della notte. "Particolarmente importante è il lavaggio delle cavità nasali, che funzionano da filtro e trattengono i pollini, con appositi spray o docce micronizzate".
5. Occhi. Detergere palpebre, ciglia e sopracciglia può essere di aiuto per eliminare allergeni e sostanze inquinanti che si accumulano nelle zone oculari e perioculari nel corso della giornata.
6. Aria condizionata. Per evitare che i pollini entrino, attraverso le finestre e le porte, nelle stanze in cui viviamo, "il consiglio è di tenerle il più possibile chiuse durante la giornata, ricambiando l’aria al mattino presto o alla sera tardi, quando la concentrazione pollinica è più bassa", spiega l`esperto. È buona norma, inoltre, utilizzare climatizzatori con appositi filtri in grado di trattenere e impedire l’ingresso dei pollini. "I filtri - precisa l`esperto - devono essere cambiati frequentemente durante la stagione pollinica, secondo le istruzioni della ditta produttrice".
7. Reazioni allergiche incrociate. Frutta e vegetali possono contenere gli stessi allergeni presenti nei pollini: "Nella mela e nel polline di betulla, ad esempio, sono presenti molecole analoghe per cui un morso alla mela può causare, negli allergici ai pollini di betulla, una `sindrome orale` con arrossamento e gonfiore di labbra, bocca e gola, e un grave senso di soffocamento". E se Biancaneve, pallida principessa scandinava, fosse stata allergica alla betulla? Nei periodi dell`anno nei quali i pollini delle diverse specie raggiungono le concentrazioni più elevate è dunque opportuno anche controllare le cross-reattività - cioè le reattività incrociate - esistenti fra pollini e frutta o verdura, "in quanto alcuni alimenti potrebbero causare o potenziare le reazioni allergiche". Al “pieno” di congiuntivite, starnuti e asma, la reazione incrociata potrebbe quindi aggiungere arrossamento alla bocca, fastidioso prurito alla gola, gonfiore e senso di soffocamento. Meglio evitare.
Occhio alla frutta
«cugina» del polline
Il segreto per una dieta corretta ed equilibrata? Mangiare tanta frutta e verdura. Ma per chi soffre di allergie stagionali questa potrebbe non rappresentare la soluzione ideale. Le sostanze di cui sono composti alcuni alimenti naturali, infatti, possono dare vita a reazioni allergiche incrociate con i pollini. Un terzo degli allergici stagionali affermano infatti di soffrire anche di sindrome allergica orale, provando fastidiosi pruriti e bruciori alla gola soprattutto dopo aver mangiato frutta e verdura.
Il polline nella frutta?
- Frutta e ortaggi contengono al loro interno proteine aventi una struttura simile alle sostanze che compongono i piccoli microgranuli che infestano l’aria primaverile. E così come nel corso di un attacco allergico provocato dall’inalazione dei pollini il nostro sistema immunitario va in sovrapproduzione di istamine, serotonine, chinine e altre sostanze simili, dopo aver mangiato frutta e ortaggi “contagiati” potrebbe addirittura provocare reazioni allergiche pari alle conseguenze di una effettiva assunzione dei pollini per via orale.
Bruciori e gonfiori - E i sintomi di una reazione allergica incrociata possono essere fastidiosi - formicolio e gonfiore delle labbra, prurito della bocca, bruciore della gola - fino ad arrivare alle irritazioni del naso e dei bronchi e, nelle reazioni allergiche più pericolose, si può avere anche la chiusura delle vie respiratorie. Fortunatamente non tutti i soggetti allergici sono sensibili agli alimenti contenenti le proteine simili ai pollini, spiegano gli esperti. Nella maggior parte dei casi, infatti, le persone reagiscono ad appena uno o due alimenti. A differenza delle reazioni allergiche che colpiscono naso e occhi, limitate generalmente ai pollini presenti tra marzo e settembre, spiegano gli esperti, le reazioni agli alimenti possono verificarsi in qualsiasi periodo dell’anno.
Frutti "parenti" del polline - È bene conoscere, quindi, gli alimenti “parenti” del polline cui fare attenzione. Per chi è allergico al polline dell’erba è consigliabile stare alla larga da banane, semi di girasole, zucchine, cetrioli, ma anche pesche, sedano, meloni, pomodori e arance. Gli allergici al polline delle betulle, invece, devono fare attenzione a diversi frutti e ortaggi, come le patate, le noci, le mele, ma anche le pere e le ciliegie.
Magra consolazione - Sbucciare la frutta prima di mangiarla, avvertono gli esperti, non è sufficiente a evitare pruriti e bruciori. Le proteine simili al polline, infatti, non sono concentrate unicamente nella zona in prossimità della buccia. Ma se proprio non si vuole rinunciare al proprio ortaggio o frutto preferito, mangiarlo dopo averlo ben cotto potrebbe essere la soluzione ideale per tenere lontane le reazioni allergiche. La frutta o la verdura cotta, spiegano gli esperti, presenta infatti una struttura molecolare completamente differente da quella iniziale.
FONTE: MEDICINA24
Utilissimo, Anna Maria. Grazie.
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