Oggi a Siracusa grande festa popolare per Santa Lucia. E' molto amata anche nel resto della Sicilia.
Diversamente da quanto accade a Catania, i siracusani non possono venerare le spoglie di S. Lucia perché queste, pur appartenendo al luogo di origine della santa, sono custodite a Venezia nella chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Geremia e Lucia; risale, infatti, al 1204 la decisione del doge Enrico Dandolo di trasferire a Venezia il corpo della patrona quando Costantinopoli cadde sotto i Crociati.
La testa della Santa risulta essere nettamente staccata dal corpo e ciò proverebbe la decapitazione avvenuta il 13 dicembre del 304 d.C. sotto Diocleziano, ai tempi della persecuzione dei cristiani.
La decapitazione era la pena inflitta ai nobili: di origini nobili, infatti, Lucia decise di farsi suora e rinunciare ai suoi averi dopo che le apparve in sogno Sant'Agata, patrona di Catania.
Abbandonando così l'idea del matrimonio, Santa Lucia indusse il fidanzato a vendicarsi di lei denunciandola come cristiana: ogni anno i siracusani ricordano questo giorno trasportando il simulacro della Santa, sul quale è posta la statua della patrona (capolavoro dell'oreficeria siciliana del XVI secolo, opera di Pietro Rizzo), dalla chiesa Madre alla Basilica del Sepolcro.
Nella Basilica di S. Lucia la statua resta esposta per otto giorni.
Diverse stampe popolari del XVII secolo figurano una coppa in mano a S. Lucia con due occhi dentro; a tal proposito Pitrè scrive che la patrona "serba sani gli occhi dei suoi devoti", quando questi fanno penitenza evitando di mangiare pane e pasta oggi. Da qui l'uso di preparare pani votivi a forma di occhi (detti uccioli), di appendere alla portantina della statua ex voto della stessa forma, e di mangiare la cuccìa (grano cotto condito con la ricotta, con il miele o con il vino cotto) secondo una tradizione legata alle antiche civiltà cerealicole del Mediterraneo.
Nasce dalla tradizione cerealicola la seguente espressione popolare: Santa Lucia, pani vurria; pani nu nn'haju, accussi' mi staju (Santa Lucia, vorrei il pane; pane non ho, e così sto).
Tutta la comunità di Siracusa apre oggi, i festeggiamenti dedicati alla Santa vestendo la città di drappi, esponendo tappeti ai balconi e illuminando le strade con i ceri: il tutto senza nulla togliere alla solennità del momento.Essendo io nata a Siracusa , sento molto questa festa solenne.
Molti sono i luoghi in cui viene venerata Santa Lucia oltre SIRACUSA, eccone alcuni:
SANTA LUCIA IN SVEZIA
La ricorrenza del 13 dicembre, Santa Lucia, rappresenta, in Svezia, una delle tradizioni più sentite: il 13 dicembre è infatti un giorno solenne (in questo giorno, secondo il calendario giuliano, cadeva il solstizio d’inverno, data che segna la fine della lunga notte): già i Vichinghi festeggiavano il ritorno della luce dopo mesi di oscurità; nel Medioevo, nella regione di Varmland, una fanciulla, vestita di bianco e col capo cinto da una corona di luci, svegliava i dormienti offrendo una coppa di malvasia in onore di S. Lucia.
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In Svezia e Danimarca, questo giorno la figlia maggiore si sveglia alle quattro del mattino per preparare caffè e dolci che servirà poi, vestita con tunica bianca cinta da una fascia rossa, alla propria famiglia ancora a letto; le altre figlie invece si vestiranno con tunica bianca cinta da una fascia bianca.
I ragazzi mettono grandi cappelli di carta e portano lunghi bastoni con stelline.
Le ragazze ornano i capelli con lustrini e portano una corona di sette candele: accompagnando una "vergine saggia" e passano di casa in casa cantando una canzone
La musica utilizzata è quella di una famosa canzone napoletana "S.Lucia" (Sul mare luccica )
che canta il luogo di Santa Lucia sul golfo di Napoli.
Ogni anno viene scelta una ragazza che rappresenta Santa Lucia per tutta la Svezia: la ragazza viene incoronata dal vincitore del premio Nobel per la letteratura. SANTA LUCIA A VENEZIA
Una delle chiese più importanti per quanto riguarda il culto di Santa Lucia è la chiesa di Venezia dedicata ai Santi Geremia e Lucia. In essa è custodito il corpo della Santa siracusana.
Nel 1038 il generale bizantino Giorgio Maniace, entrato a Siracusa alla testa delle sue truppe, saputo il luogo di sepoltura del corpo di S. Lucia pensò di trasportarlo a Costantinopoli per farne omaggio all'imperatrice Teodora. Con la caduta di Costantinopoli ad opera dei Crociati, nel 1204, il Doge Enrico Dandolo fece traslare il corpo della Santa a Venezia dove attualmente è custodito.
SANTA LUCIA A ERCHIE
Erchie è un piccolo comune in provincia di Brindisi. Il Santuario di Santa Lucia in Erchie è legato ad una grande tradizione religiosa secondo cui il corpo della Santa siracusana, in viaggio a Costantinopoli come dono all'imperatrice Teodora da parte del generale Giorgio Maniace, sostò in quei luoghi e lì scaturì una fonte d'acqua miracolosa.
...Maniace con un manipolo di soldati greci approdarono sulle coste dello Jonio ed inoltratisi nella foresta oritana giunsero così nella zona di Hercle dove si rifugiarono in un anfratto nascosto tra i cespugli. Siamo intorno all'XI sec. Nello stesso periodo, nella grotta dell'Annunziata, a circa un miglio dall'anfratto, viveva una comunità di monaci Basiliani che, appresa la notizia, si recarono sul posto e trovarono le preziose spoglie di S. Lucia. Ripartite le sacre reliquie colsero l'occasione per immortalare lo storico avvenimento. Adibirono infatti l'anfratto a Cappella, la intonacarono, dipinsero al centro un'immagine della vergine di Siracusa e poi affrescarono le pareti con raffigurazioni che ancora si intravedono. Col passare degli anni la notizia si diffuse e così non furono solo i Basiliani ad onorare il luogo santo, ma un sempre crescente numero di devoti che periodicamente si portò in Hercle per onorare e pregare S. Lucia.
Quando ero ragazzo sentivo spesso, soprattutto da mia nonna, la storia, romanzata forse, di queste tre leggendarie vergini, Lucia, poi patrona di Siracusa, Agata, patrona di Catania e Rosalia , A Santuzza, patrona di Palermo. Nei tempi ci sono stati, nei confronti delle tre sante, atti di venerazione e di devozione assoluti.
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