sabato 7 agosto 2010

METEO...e non solo

si ride, si piange...estate






sigla degli  anni 80 - telefilm Love Boat - cantata da L.Tony .versione italiana . Protagonisti ...dei simpatici mattacchioni!




si ride ancora con Mr. Bean







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Annamaria... a dopo

venerdì 6 agosto 2010

METEO...e non solo

gatto in vacanza







si ride, si piange


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giovedì 5 agosto 2010

METEO...e non solo


Blog in vacanza... ebbene si ,con questo ultima lezione di Enzo , chiudiamo anche noi per qualche settimana. Ma non vi abbandoneremo completamente!.Non mancherà il meteo giornaliero ,dove potrete ritrovare  in prima pagina   racconti, articoli e poesie  che vi sono sfuggiti ed anche nuovi video musicali a gò gò ..a presto e auguro

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Grazie - zero assoluto



 da

Annamaria,Caterina , Cipriano,  Enzo,  Franci,  Lorenzo,  Pino, Giovanni, Air, Totò, Vicky

CORSO DI ITALIANO - Docente ENZO..(corso quasi serio -"lezione 7")


Lesione n°7                                                                            


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             enzo

 
              


L’IMPORTANZA DEGLI ACCENTI

Qualunque parola noi pronunciamo, la voce poggia su una vocale.
Questa vocale su cui posa la voce può stare in fondo al vocabolo, cioè nell’ultima sillaba (libertà, virtù, beltà, signorilità, ecc. ); può essere nella penultima sillaba, come nella maggior parte dei vocaboli italiani (es. cammello, fiore, cattivo, cavallo, sugo, ecc.); oppure nella terzultima (anima, obolo, ottimo, stupido); o anche più indietro (ciò avviene raramente), nella quartultima sillaba, come nelle parole celebrano, dubitano, occupano, significano.

Quindi, si definiscono:

tronchi quei vocaboli che hanno l’accento sull’ultima sillaba

piani quei vocaboli che hanno l’accento sulla penultima sillaba

sdruccioli quei vocaboli che hanno l’accento sulla terzultima sillaba

bisdruccioli quei vocaboli che hanno l’accento sulla quartultima sillaba

Attenzione però.
Quando due monosillabi si scrivono allo stesso modo ma hanno significati differenti l’accento va messo.

Diamo un elenco di monosillabi distinguendo quando l’accento si deve e quando invece NON si deve assolutamente mettere.

N.B. In proposito si leggono molti strafalcioni in giro, e non parliamo delle chat.

SENZA ACCENTO CON ACCENTO

da (preposizione): dà (voce del verbo dare):
Vengo da casa. Nessuno mi dà retta.

di (preposizione): dì (nome: giorno):
Città di Roma. Attesi tutto il dì.

la (articolo): là (avverbio di luogo):
Aprimmo la finestra. Aspettami là.


li (pronome): lì (avverbio di luogo):
Invano li aspettai. Giaceva lì sul tappeto.


te (pronome): tè (nome: bevanda)
Aspettavamo solo te. La padrona offrì il tè.

si (pronome): sì (avverbio di affermazione):
il poveretto si uccise. I ragazzi risposero sì

ne (pronome): né (negazione):
Ne vennero alcuni Né uomini né donne.

che (pronome o congiunzione): ché (congiunzione: perché):
Can che abbaia non morde. Si sedette, ché era stanco.
So che non puoi venire. Pallida, ché era malata.

e (congiunzione): è (voce del verbo essere):
Guardie e ladri. Il padrone è assente.

se (congiunzione): sé (pronome):
Non so se verrò. Faceva tutto da sé.


CHIARO? Credo di sì (notate l’accento) !

RICORDATE ANCHE CHE … qui e qua NON vogliono l’accento!

Restiamo ancora nel campo degli accenti: ce ne sono tre tipi: accento acuto, accento grave e accento circonflesso.

ACCENTO ACUTO: accento che indica la pronuncia chiusa della vocale accentata. Tale accento volta a destra.
Es. perché, né, sé.

ACCENTO GRAVE: accento che indica la pronuncia aperta della vocale accentata. Tale accento volta a sinistra.
Es.: accètta.

ACCENTO CIRCONFLESSO (^): questo accento è quasi disusato… oh, pardon… non si usa (quasi) più. Esso si usa talvolta per segnalare una contrazione di lettere, particolarmente in poesia.

Fine lezione n° 7

Enzo 



martedì 3 agosto 2010

CORSO DI ITALIANO - corso semiserio -.Docente : ENZO


Lezione n. 6                   


                                            


                                              Lezione n. 1 il 14-06-2010
                                              Lezione n. 2 il 22-06-2010
                                              Lezione n. 3 il 29-06-2010
                                              Lezione n. 4 il 05-07-2010
                                              Lezione n. 5 il 24-07-2010

IL PUNTO INTERROGATIVO E IL PUNTO ESCLAMATIVO

Il punto interrogativo (?) serve a concludere una domanda diretta. Peccato che, essendo collocato alla fine della domanda, talvolta chi legge non si accorge per tempo che la frase ha valore interrogativo. Per questa ragione, in qualche lingua, compreso lo spagnolo, il segno interrogativo è posto anche all’inizio della frase interrogativa.
Chiaro, no? Bene!

IL punto esclamativo (!)  è il segno che esprime:
-       meraviglia,
-       stupore,
-       gioia,
-       dolore o altro sentimento:

es.:      Baciami!
            Com’è bello!
            Che stupido!
            Ciao!
            Non ti voglio più vedere!
            Oh, come sono felice!
            Buona notte a tutti!
            ecc.

Ricordate bene la regola: quando dopo  il punto interrogativo e dopo il punto esclamativo essi chiudono compiutamente un periodo, il periodo che segue  si inizia con la lettera MAIUSCOLA.

Es. Tu vuoi ingannarmi? Tu mi  vuoi nascondere  l’oggetto più prezioso? Tu insisti nel tuo atteggiamento?  

Ma vediamo ora il rovescio della medaglia. Infatti, quando più proposizioni esclamative o interrogative si seguono, avendo stretta relazione tra loro, sicché l’una, spiega, rafforza, giustifica la seguente, dopo il segno di interrogazione o di esclamazione si userà la lettera MINUSCOLA.

Es.:     “Che preziosa visita è questa! e quanto apprezzo la tua buona educazione, e come ti ammiro per questo.


I puntini sospensivi … (sono tre e non due o quattro)

Si chiamano anche punti di reticenza. Sono anch’essi un segno d’interpunzione, e molto importante, ma non tutti sanno usarli bene; altri, addirittura non li conoscono neppure, o li conoscono fin troppo seminandoli come coriandoli in tutto lo scritto. Con essi si sospende a metà una frase, riprendendola subito dopo, o lasciandola addirittura incompiuta.
Domanda: quando si fa questa sospensione? In quattro casi, eccoli:

1. caso:           quando si vuol fare una pausa di dubbio, affanno o agitazione da                             qualche passione;

2. caso:           quando si vuole tacere qualcosa che non si vuole dire o non si può                    dire;

3. caso:           quando si vuole indugiare a dire qualcosa magari troppo forte o                                   troppo grave,

4. caso:           quando si vuole indicare graficamente una brusca interruzione del                discorso.

Dopo i puntini , niente maiuscola

Dopo i puntini sospensivi non si usa la maiuscola, salvo, ben inteso, il caso in cui essi chiudono definitivamente un periodo.
Esempio:

            “Ma parlerò io alla madre badessa, e una mia parola…e per una premura del padre guardiano…Insomma, dò la cosa per fatta. (Manzoni: frase tratta da I Promessi sposi)

Il trattino (-)

Il trattino si usa per unire due parole e ottenerne una composta (gioventù-bene), (l’autostrada Napoli-Roma), oppure per indicare il segno dell’a capo.Es. il voca-
bolario.

La lineetta (--)

E’ un segno po’ più lungo del trattino utilizzato per racchiudere un inciso.
Diciamo subito - per amore di chiarezza -  che cos’è un inciso: è una breve frase che si inserisce in un periodo, senza che ne cambi il significato e la struttura sintattica. Ecco l’inciso che nel nostro caso e’ la frase  per amore di chiarezza.
L’inciso lo potete inserire o togliere, ma il significato  della frase non viene modificato.
La lineetta è usata introdurre un discorso diretto cioè per riportare le parole che vengono dette; essa si colloca dopo i due punti  andando a capo e non è più ripetuta alla fine del discorso diretto.

Esempio:
            Quando gli fu alle spalle lo chiamò. Enrico si volse; e fu
            pronto ad alzarsi:  
      - Oh! chi si vede, - e gli tese la mano.
       Fausto lo abbracciò lo stesso; e ci resto male sentendo che
       Enrico  si tirava indietro.
      - Quando sei arrivato?
      - Oggi, -  rispose Fausto


Le virgolette

Si usano per aprire e chiudere il discorso diretto cioè le parole o frasi dette.
Possono essere basse (« ») oppure (“ “) alte.
Si possono anche usare per mettere in evidenza una parola o un modo di dire particolare o straniero.

Es.:  Egli era  “la pecosa nera” della famiglia.     


L’asterisco

Concludiamo con il segnetto più pittoresco (sembra una piccola stella): l’asterisco. Questo specie di fiorellino-stelletta  serve per:
-  segnare un richiamo a una nota in calce alla pagina,
-  o alla fine del capitolo
-  o alla fine del libro.
Ripetuto tre volte (o anche due) può fare le veci di un nome che l’autore non vuole citare.
Un esempio del Manzoni:

            Il padre Cristoforo da *** era un uomo più vicino ai sessanta che ai cinquant’anni.

ENZO 


METEO...e non solo

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si ride, si piange













... a proposito di  vignette e strip... vi segnalo

"Indemoniato"





 il nuovo libro di Stefano Disegni, farcito di strip pensate per far ridere parecchio, sul pattìno, ma anche in montagna.



Le migliori strip di un grande autore di satira rac­colte in un’imperdibile anto­lo­gia, per riper­cor­rere ridendo, o magari pian­gendo, gli ultimi avve­ni­menti della poli­tica e del costume del nostro paese. Dal Ber­lu­sco­ni­smo ram­pante, acchiap­pa­tutto e insof­fe­rente delle regole, alle inquie­tanti maga­gne della Chiesa e del suo prin­ci­pale rap­pre­sen­tante, alle tra­gi­co­mi­che maso­chi­sti­che esi­ta­zioni dell’Opposizione, al bravo cit­ta­dino, medio e silente con le sue indif­fe­renze e respon­sa­bi­lità: Dise­gni rac­conta sati­ri­ca­mente un’Italia sotto gli occhi di tutti, eppure così accet­tata, così tol­le­rata, così addormentata.
Ste­fano Dise­gni, fomen­ta­tore d’odio nato, fomenta da quando era pic­colo. All’asilo disse al suo com­pa­gnuc­cio di banco che la Befana non esi­steva. In terza media disse al bidello che la pizza col salame dal for­naio costava meno. Al liceo disse a una com­pa­gna cui puz­zava l’alito che le puz­zava l’alito. Una volta disse appo­sta a dei turi­sti sve­desi che il Colos­seo stava sulla Tan­gen­ziale Est e quelli ci anda­rono con tutti i figli pic­coli. Ste­fano Dise­gni ha una vita soli­ta­ria e si capi­sce per­ché. Ste­fano Dise­gni ha fomen­tato su tutte le prin­ci­pali testate ita­liane. Al momento fomenta sul «Fatto Quo­ti­diano», su «Sette», sup­ple­mento del «Cor­riere della Sera», su «l’Unità», sul «Rifor­mi­sta», su «Ciak», su «Linus» e altrove, sem­pre pre­fe­rendo l’odio all’amore, spe­cie quando l’amore diventa un par­tito. Ha fomen­tato molto anche in tele­vi­sione, far­cendo di odio pro­grammi come Crozza Ita­lia, Con­ven­scion, Tin­to­ria (in cui era nei panni di un altro fomen­ta­tore pro­fes­sio­ni­sta, il dot­tor House) e altro. Ha fomen­tato anche su molti libri. A furia di fomen­tare ha vinto tre volte il Pre­mio Satira di Forte dei Marmi, l’Oscar dei fomen­ta­tori.
Inde­mo­niato! — Pura furia sati­rica. Più che un autore una bestia.
Ste­fano Dise­gni
Bal­dini e Castoldi Dalai Edi­tore, 2010
136 pagine, bros­su­rato, colori, 24,00€



futura - Lucio Dalla



Annamaria... a dopo

lunedì 2 agosto 2010

relax...L'AMORE DEI LUPI

wolf

sono un lupo solitario dal pelo grigio,
vivo nelle foreste innevate,
le orme sulla neve per me non sono un mistero,
dall'odore riconosco chi è passato di qua,
sento il tuo profumo da molto lontano e le seguo,
quante miglia devo percorrere per raggiungerti?
ma cosa importa se mi sfianco per trovarti,
so già che un premio mi darai,
mi basta avere da te un bacio e una carezza,
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mi basterà guardare il profondo dei tuoi occhi
per capire che anche se non siamo della stessa razza
siamo sempre lupi che si amano,
non avere paura del freddo,
troverò una tana e li ti riscalderò donandoti
il mio amore e la mia fedeltà.
http://digilander.libero.it/preziosapaola/1%20immagini%20/lupi.gif

METEO...e non solo





i consigli dell'amica Gennifer... se non funzionano sapete cosa fare: "chiurite scure e scuroni!"!







Pedro della grande e bravissima R. Carrà..
.con l'augurio ,care amiche che siete già in vacanza, di incontrare il vostro Pedro!..ma anche per chi resta in città, ovvio!!





Annamaria... a dopo

domenica 1 agosto 2010

UN PIZZUDDICCHIU DI CORI - di S. MIGLIORE - (con traduzione )

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Quantu ammmuri Totò...comu a m'affari?? Nu' pizzuddicchiu' a vota fa ranni l'ammmuri...(scusa il mio dialetto siculo)

L’autra sira quannu m’abbrazzasti
T’arrigalai un pizzuddicchiu di cori
“ MA COMU ….SULU UN PIZZUDDICCHIU’ ? “
Picchì ……ti pari picca ?
Si sulu tu sapissi………
…….Quantu amuri cc’è
Sulu ‘ntà ddu pizzuddicchiù ?
T’avissi a mettiri a cianciari
E avissi a pinzari sempri e sulu a mia.

Traduzione

UN PEZZETTINO DI CUORE

L’altra sera quando mi abbracciasti
Ti regalai un pezzettino di cuore
“ MA COME ….. SOLO UN PEZZETTINO ? “
Perché…….. ti sembra poco ???
Se solo tu sapessi ……
,,,,, quanto amore c’è
Solo in quel pezzettino ?
Ti dovresti mettere a piangere
E dovresti pensare sempre e solo a Me.


TOTO' 



 Annamaria... a lunedi

METEO...e non solo


SI RIDE, SI PIANGE...

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Ogni estate, tantissimi cani vengono abbandonati. 
Gli "umani" partono per le vacanze, prima di prendere il cane non si erano "ricordati" che dopo qualche mese sarebbero partiti per le vacanze, come ogni anno perciò... come ogni anno... cani abbandonati per strada, fuori da canili e rifugi.
Il cane, quell'essere che ci aveva fatto le feste sino a poche ore prima, quello che ci aspettava quando tornavamo a casa per farci un po' di coccole e perché noi ne facessimo a lui... non vale più niente!!! 

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Scaricato come se nulla fosse, dove capita.Quest'anno porta il tuo cane in vacanza con te, non abbandonarlo, ci sono molti posti dove possiamo andare con il nostro cane, che sia all'estero, al mare, in montagna, in campagna, in città turistiche. Ci sono molte persone civili che accettano il nostro cane insieme a noi... quest'anno "Porta il tuo cane in vacanza con te!" 

     Salve , il mio nome è laika, ho 10 anni (ben portati.. )  e sono  10  anni  che  viaggio               sempre con  la mia padrona Annamaria, firmato ..laika...!




Annamaria... a dopo

Ringrazio…..- di LORENZO -


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Amo camminare; consueto è il cammino e vado svelto: diritto, svolta a destra, a sinistra. Ad un tratto giro e, sorpresa: rimango abbagliato dalla luce come San Paolo sulla via di Damasco. Mi piace questa nuova condizione, vi giuro. Mi piace.

Ringrazio a me stesso
la forza, il coraggio
che ho avuto
nel cogliere un fiore
sbocciato, presente,
lontano, temuto.
Ringrazio l’amore
che la via ha indicato
traendomi tosto
da scrupoli, ritegni,
timori, eventuali
levate di scudo,
altrui gelosie.
Tu c’eri, pur io,
e tutto s’è svolto
d’acchitto, con grande
stupenda emozione.
Insieme, la prima,
non unica volta,
miracol d’amore,
stupenda armonia.
Legati, avvinghiati
dai sensi, ma pure
sentendo, condividendo
amore profondo, profano,
ma eterno, vicino,
pressante, totale.
Ringrazio il Buon Dio,
la fortuna d’averti
incontrata. Il cuor
s’è scaldato standoti
accanto. I sensi in subbuglio
mi dicono: ancora.
Sì, ancora, fin quando la musa,
la dea dell’amore vorrà.
Io aspetto fremente, voglioso,
attimi nuovi, profondi,
felici. Con te, Cara,
per sempre sarà.
Insieme è un tutt’uno,
simbiosi, scambio
totale e dolcissimo.
Con te è condivisione
di sensi e sentimenti.
Con te è dialogo franco,
lieve e profondo,
con te una passione
di vita ritrovata.
Con te è con te.

Lorenzo

 

Le notizie segnalate da CATERINA

Sicurezza stradale, sì a nuovo codice
Stretta sull'alcol e sulle minicar

Norme in vigore già dal prossimo esodo

 
 



Il Senato ha approvato in via definitiva il ddl di riforma del codice di sicurezza della strada. I voti a favore sono stati 145, le astensioni 122 e nessun voto contrario. Il provvedimento era in quarta lettura. Il prossimo esodo estivo avverrà dunque con le nuove norme sulla sicurezza.

L'approvazione della riforma del Codice della strada «è un risultato rilevante e atteso che darà più sicurezza sulle vie di comunicazione»: è il giudizio di soddisfazione del ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, presente in Senato al momento della votazione

Zero alcol per i neopatentati, divieto di vendere alcolici negli autogrill dopo le 22, ritiro della patente dopo tre infrazioni gravi: dopo una discussione durata quasi due anni il disegno di legge si è arricchito di nuovi contenuti, fino alla versione attuale. Le novità maggiori riguardano l'alcol, la causa numero uno, insieme alla stanchezza e alla distrazione, degli incidenti mortali sulla strade italiane. I destinatari delle nuove regole sono soprattutto i giovani, ma il disegno di legge non riguarda solo loro.

Il divieto assoluto di bere anche un solo goccio di alcol riguarda chi ha preso la patente da meno di tre anni, ma anche tutti coloro che lavorano al volante: autisti, tassisti, camionisti. Per costoro è previsto il licenziamento per giusta causa se subiscono la sospensione della patente per guida in stato di ebbrezza. Per tutti è previsto un aumento delle sanzioni se si è sorpresi a guidare con un tasso alcolico superiore a quello consentito dalla legge.


Il disegno di legge vieta la vendita degli alcolici nei locali pubblici: scatterà alle tre di notte e durerà fino alle sei di mattina, con deroghe previste solo per Ferragosto e Capodanno. La stretta sarà più severa per gli autogrill, dove non potranno essere vendita superalcolici a partire dalle dieci di sera. Per i ristoranti sarà obbligatorio possedere un etilometro, da mettere a disposizione dei clienti, per una prova prima di mettersi al volante.

Per chi ha avuto la patente sospesa la concessione di tre ore al giorno di guida per recarsi al lavoro o per assistere un familiare disabile per coloro che hanno avuto la patente sospesa.

Via libera alla targa personalizzata e visita medica ogni due anni gli ultraottantenni che continuano a guidare.

Un'altra mini-stretta riguarda mincar e motorini: decuplicate le sanzioni per chi produce e commercializza minicar che superano i 45 km/h (si rischieranno fino a 4.000 euro di multa) e per le officine che truccano i motocicli (multe fino a 3.119 euro). Sulle minicar sarà obbligatorio l'uso delle cinture. Infine, i limiti di velocità sulle autostrade.

Al termine di una lunga discussione il Parlamento ha deciso di dare alle società autostradali la facoltà di portare i limiti a 150 km/h nei tratti a tre corsie dotati di tutor, a patto che non ci siano curve e che sul tratto di strada interessato non siano avvenuti incidenti mortali.