Antigua, ascolti record per Report
Romani: "Trasmissione odiosa"
 Boom di ascolti per il programma di RaiTre Report, in onda ieri sera dopo le polemiche sul servizio dedicato agli investimenti del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nell'isola caraibica di Antigua 1.  La trasmissione di Milena Gabanelli, ieri alla prima puntata della  nuova stagione, ha raccolto davanti alla tv quasi 5 milioni di  spettatori con il 18,70% di share. Un successo che testimonia  l'interesse che ruota intorno alla vicenda che chiama in causa il ruolo  del premier. E che provoca l'ira dei suoi fedelissimi .  Come il neoministro dello Sviluppo, Paolo Romani, che parla di "puntata  odiosa" e di "eccesso di antiberlusconismo". E al quale, però, replica  il presidente della Rai, Paolo Garimberti, secondo il quale  "politicamente ognuno può esprimere le proprie opinioni, ma  giornalisticamente non vedo fondati motivi di polemica".
Romani:   "Puntata odiosa". Furiosa la reazione di Romani: "Non so se Report dovesse  andare in onda - ha detto a margine di un incontro alla Provincia di  Milano sulla ripresa economica - ho visto la puntata e l'ho trovata  odiosa. Si facevano delle supposizioni non basate su fatti rispetto alle  proprietà del presidente del Consiglio, facendo riferimenti,  accostamenti che non ho assolutamente condiviso. Non mi è piaciuto come  programma giornalistico".
"Report ha fatto programmi  importanti, io stesso ho avuto uno scontro durissimo con loro, ma ho  dato atto al programma di aver fatto buona informazione. Ieri a mio  avviso hanno sbagliato in un eccesso di antiberlusconismo e hanno fatto  un prodotto giornalisticamente inefficace", ha aggiunto il ministro.
L'Idv: "Berlusconi riferisca alla Camera". Il  "caso Antigua" arriva in Parlamento con un'interpellanza a firma del  leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, e di tutto il gruppo  Idv di Montecitorio: "Berlusconi venga in Aula alla Camera e spieghi al  paese e al Parlamento in diretta televisiva la sua posizione sugli  investimenti immobiliari nell'isola di Antigua. Chi ricopre certi  incarichi pubblici ha il dovere morale e politico di agire con il  massimo della trasparenza e nell'alveo della legalità".
Le critiche del Pd.  Polemico anche il Pd, con  Massimo D'Alema che afferma: "Berlusconi  controlla diverse società off shore ed investe in paradisi fiscali. In  un Paese normale il presidente del Consiglio si dimetterebbe. Noi  abbiamo un'anomalia e spero che siano sempre di meno gli italiani che la  accettano. Sarebbe bene che Berlusconi se ne andasse". E con il  vicepresidente dei senatori Luigi Zanda: "Chi ricopre quella carica (il  presidente del Consiglio, ndr) non può permettersi di  acquistare, per più di venti milioni di euro, terreni e ville ad Antigua  senza rendere noti nel dettaglio i termini dell'acquisto. La posizione  del premier è troppo delicata per lasciare ombre e dubbi su transazioni  economiche tanto rilevanti che, per giunta, vedono coinvolte scatole  cinesi, società off shore di proprietari sinora ignoti e una banca,  l'elvetica Arner, su cui la Banca d'Italia ha avviato ispezioni e messo  addirittura in luce delle 'gravi e diffuse irregolarità' in materia di  normativa antiriciclaggio".
Casini: "I media non subiscano censure".  Non è necessario da parte del premier riferire in Parlamento ma è  importante che i media non subiscano censure. E' quanto sostiene il  leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini che sull'opportunità di parlare  alle Camere su questi temi specifici dice: "Non l'ho mai chiesto per  Fini e non lo chiedo per Berlusconi". "Però - aggiunge - ritengo che sia  importante che la libera stampa e la libera televisione non subiscano  censure. Non l'ha subita la stampa nel caso di Fini e non vedo perché la  dovrebbe subire la televisione nel caso di Berlusconi. Report  rappresenta un'informazione giornalistica che io apprezzo in generale.  La Gabanelli è molto sgradevole a volte per noi uomini politici ma forse  ascoltarla non ci fa male. L'uomo politico è deputato ad essere  controllato".
Zavoli "allarmato". Troppo "motivi  di discussione e di allarme" sulla Rai, anzi c'è un "infittirsi" di  queste situazioni "all'interno e all'esterno" del servizio pubblico. Di  qui la convocazione per domani alle 13 da parte del presidente della  Commissione di Vigilanza, Sergio Zavoli, di un incontro dell'Ufficio di  presidenza della stessa commissione parlamentare.
Un commento di Giampiero Mughini
"Ora attaccano la brava Gabanelli"
Immaginiamo un Paese normale, e per quanto  assurda e difficile possa apparire l’ipotesi stessa che esista ai  nostri giorni un Paese normale. In un Paese normale una figura pubblica  di gran rilievo (un capo del governo, un ministro, personaggi così)  devono apparire specchiate sul piano del comportamento privato. E quando  dico specchiate lo dico da non bigotto, da uno che sa come l’uomo sia  fatto di carne. Epperò se si tratta di grossi investimenti all’estero,  dell’acquisto di una anzi di due villone in un’isola che è notoria e  famigerata come un paradiso fiscale dei più protetti al mondo, allora le  cose non sono così veniali. Meno che mai appaiono veniali se a essere  dubbia è la titolarità dell’intera area su cui sorgono quelle ville e  tantissime altre, ossia la titolarità della società off-shore che  possiede l’area. Se quella società appartenesse a un italiano o a suoi  rappresentanti, ne discenderebbe un’evasione fiscale cospicua ai danni  dell’erario. Tutto qui, non una virgola di più, non una virgola di meno.
Tutto qui il lavoro meritorio di Milena Gabanelli nella puntata di “Report”  di domenica scorsa, una puntata cui siamo rimasti appiccicati il 18 per  cento di quanti stavano guardando la televisione in quel momento. Dire  che la Gabanelli e i suoi giornalisti investigativi sono bravissimi, è  dire niente. Per tre ore di televisione non c’è stato accanimento né  petulanza sul tema centrale della puntata, che era quello  dell’incredibile potere condensato nelle mani di poche persone (tutti  amici degli amici) i quali nei campi più svariati di cariche ne hanno a  decine, nemmeno fossero dei Rambo dell’azione dell’esecuzione. Né c’è  stata petulanza della Gabanelli e del suo staff sul segmento della  puntata che riguardava direttamente Silvio Berlusconi, perché è lui  quello che ha comprato le villone nel paradiso fiscale. E del resto era  stata sua una recente e felice battuta in cui diceva, nel rispondere  all’opposizione che schiamazza a invitarlo di tornarsene “a casa”, che  non sapeva dove andare perché di case di proprietà ne ha venti. Beato  lui e, naturalmente, del tutto legittimo.
Solo che in un Paese normale  il proprietario di così tante case deve spiegare ogni volta come e da  chi le ha comprate, e se ha assolto tutti gli innumerevoli e  pesantissimi oneri fiscali, gli stessi che gravano sui poveretti che  comprano un bivano con servizi. Gabanelli indice le villone di Antigua  come una proprietà che è stata acquisita in modo “opaco”? Ebbene  Berlusconi, o meglio il suo legale adducano le carte che dimostrano che  tutto è stato fatto in regola, magari risparmiando qua e là fiscalmente  come avrebbe fatto ciascuno di noi al posto di Berlusconi. Tutto qui,  tutto molto semplice. E invece uno dei ministri della Repubblica ha  addirittura definito “ripugnante” il lavoro della Gabenelli, e a quel  ministro va tutto il mio disprezzo. No, certo che non siamo in un Paese  normale. Nemmeno in sogno ci siamo.
Poscritto . Leggo sui giornali di stamane che l’avvocato Carlo Postizzi, titolare della Flat Point Development, la società che ha venduto a Berlusconi le ville di Antigua, ha indicato per nome e cognome i proprietari della società, tutta gente che nulla ha a che fare con Berlusconi e ai quali il capo del governo ha pagato di che acquistare le sue ville. Solo che l’avvocato Postizzi era stato insistentemente cercato dalla Gabanelli e dai suoi reporter, e si era ripetutamente negato. Abbiamo visto le immagini del giornalista che fa squillare il telefono di Postizzi e dall’altra parte gli rispondono che non c’è. Irraggiungibile. Se è “normale” tutto questo, sia detto senza nessuna malizia.
Poscritto . Leggo sui giornali di stamane che l’avvocato Carlo Postizzi, titolare della Flat Point Development, la società che ha venduto a Berlusconi le ville di Antigua, ha indicato per nome e cognome i proprietari della società, tutta gente che nulla ha a che fare con Berlusconi e ai quali il capo del governo ha pagato di che acquistare le sue ville. Solo che l’avvocato Postizzi era stato insistentemente cercato dalla Gabanelli e dai suoi reporter, e si era ripetutamente negato. Abbiamo visto le immagini del giornalista che fa squillare il telefono di Postizzi e dall’altra parte gli rispondono che non c’è. Irraggiungibile. Se è “normale” tutto questo, sia detto senza nessuna malizia.
Immaginiamo un Paese normale, e per quanto  assurda e difficile possa apparire l’ipotesi stessa che esista ai  nostri giorni un Paese normale. In un Paese normale una figura pubblica  di gran rilievo (un capo del governo, un ministro, personaggi così)  devono apparire specchiate sul piano del comportamento privato. E quando  dico specchiate lo dico da non bigotto, da uno che sa come l’uomo sia  fatto di carne. Epperò se si tratta di grossi investimenti all’estero,  dell’acquisto di una anzi di due villone in un’isola che è notoria e  famigerata come un paradiso fiscale dei più protetti al mondo, allora le  cose non sono così veniali. Meno che mai appaiono veniali se a essere  dubbia è la titolarità dell’intera area su cui sorgono quelle ville e  tantissime altre, ossia la titolarità della società off-shore che  possiede l’area. Se quella società appartenesse a un italiano o a suoi  rappresentanti, ne discenderebbe un’evasione fiscale cospicua ai danni  dell’erario. Tutto qui, non una virgola di più, non una virgola di meno.
Tutto qui il lavoro meritorio di Milena Gabanelli nella puntata di “Report”  di domenica scorsa, una puntata cui siamo rimasti appiccicati il 18 per  cento di quanti stavano guardando la televisione in quel momento. Dire  che la Gabanelli e i suoi giornalisti investigativi sono bravissimi, è  dire niente. Per tre ore di televisione non c’è stato accanimento né  petulanza sul tema centrale della puntata, che era quello  dell’incredibile potere condensato nelle mani di poche persone (tutti  amici degli amici) i quali nei campi più svariati di cariche ne hanno a  decine, nemmeno fossero dei Rambo dell’azione dell’esecuzione. Né c’è  stata petulanza della Gabanelli e del suo staff sul segmento della  puntata che riguardava direttamente Silvio Berlusconi, perché è lui  quello che ha comprato le villone nel paradiso fiscale. E del resto era  stata sua una recente e felice battuta in cui diceva, nel rispondere  all’opposizione che schiamazza a invitarlo di tornarsene “a casa”, che  non sapeva dove andare perché di case di proprietà ne ha venti. Beato  lui e, naturalmente, del tutto legittimo.
Solo che in un Paese normale  il proprietario di così tante case deve spiegare ogni volta come e da  chi le ha comprate, e se ha assolto tutti gli innumerevoli e  pesantissimi oneri fiscali, gli stessi che gravano sui poveretti che  comprano un bivano con servizi. Gabanelli indice le villone di Antigua  come una proprietà che è stata acquisita in modo “opaco”? Ebbene  Berlusconi, o meglio il suo legale adducano le carte che dimostrano che  tutto è stato fatto in regola, magari risparmiando qua e là fiscalmente  come avrebbe fatto ciascuno di noi al posto di Berlusconi. Tutto qui,  tutto molto semplice. E invece uno dei ministri della Repubblica ha  addirittura definito “ripugnante” il lavoro della Gabenelli, e a quel  ministro va tutto il mio disprezzo. No, certo che non siamo in un Paese  normale. Nemmeno in sogno ci siamo.
Poscritto . Leggo sui giornali di stamane che l’avvocato Carlo Postizzi, titolare della Flat Point Development, la società che ha venduto a Berlusconi le ville di Antigua, ha indicato per nome e cognome i proprietari della società, tutta gente che nulla ha a che fare con Berlusconi e ai quali il capo del governo ha pagato di che acquistare le sue ville. Solo che l’avvocato Postizzi era stato insistentemente cercato dalla Gabanelli e dai suoi reporter, e si era ripetutamente negato. Abbiamo visto le immagini del giornalista che fa squillare il telefono di Postizzi e dall’altra parte gli rispondono che non c’è. Irraggiungibile. Se è “normale” tutto questo, sia detto senza nessuna malizia.
Poscritto . Leggo sui giornali di stamane che l’avvocato Carlo Postizzi, titolare della Flat Point Development, la società che ha venduto a Berlusconi le ville di Antigua, ha indicato per nome e cognome i proprietari della società, tutta gente che nulla ha a che fare con Berlusconi e ai quali il capo del governo ha pagato di che acquistare le sue ville. Solo che l’avvocato Postizzi era stato insistentemente cercato dalla Gabanelli e dai suoi reporter, e si era ripetutamente negato. Abbiamo visto le immagini del giornalista che fa squillare il telefono di Postizzi e dall’altra parte gli rispondono che non c’è. Irraggiungibile. Se è “normale” tutto questo, sia detto senza nessuna malizia.
Caterì,  e per la serie quando le trasmissioni di servizio fanno paura ai politici... c'è stato un polverone anche per il nuovo programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano :
 "Vieni via con me", che  andrà in onda regolarmente l’8 novembre in  prima serata su Rai Tre, come annunciano gli spot già in onda in questi giorni.
 Il direttore generale Rai Mauro Masi,assicura che "non c'è alcuno stop"  smentendo le accuse rivoltegli da Fazio e Saviano ("La trasmissione fa  troppa paura al Palazzo"). "C’è più che il sospetto – sostiene il dg –  che alcune notizie vengano fatte filtrare accampando inesistenti  motivazioni politiche per 'forzare' la trattativa economica".
A far scoppiare la polemica, infatti, erano stati i maxi compensi  previsti per alcuni degli ospiti del conduttore. Uno su tutti Roberto  Benigni, il cui cachet era di 250mila euro. Così, dopo che l'agente del  comico ha ventilato l'ipotesi di una partecipazione gratuita, i vertici  della Rai hanno fatto sapere che se "vuole partecipare a titolo  gratuito, la Rai ne sarà lietissima"...dico io 250mila euro son troppi..ma addirittura gratis.
L'ATTACCO DI CELENTANO: MASI E' UN DITTATORE
 . Sulla polemica interviene duramente Adriano Celentano, che in un articolo a tutta pagina sul Corriere della Sera definisce Masi "DITTATORE" (tutto in maiuscolo), le cui "stranezze dell'ultima ora ricordano tanto qualcosa che ha a che fare con il periodo oppressivo e oscurantista", e ne chiede le immediate dimissioni. Critica anche l'associazione Articolo 21, secondo cui le difficolta' per la messa in onda di 'Vieni via con me' "capitano sempre alle trasmissioni sgradite a Berlusconi e ai suoi ministri".
"Gli episodi di questi giorni - sottolinea Articolo 21 - dimostrano che alla Rai non c'e' solo il caso 'Annozero', ma ormai si rischia l'azzeramento di tutte le trasmissioni che non piacciono al partito del conflitto di interessi"
"Gli episodi di questi giorni - sottolinea Articolo 21 - dimostrano che alla Rai non c'e' solo il caso 'Annozero', ma ormai si rischia l'azzeramento di tutte le trasmissioni che non piacciono al partito del conflitto di interessi"
 A. Celentano - I Passi Che Facciamo - 
Annamaria...a dopo
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Impossibile, ormai, seguire senza moti di rancore o, al meglio, di disappunto, i programmi televisivi a sfondo politico. Siamo un Paese in cui non si ragiona ma si urla. In cui non si informa ma si polemizza. Costantemente, noiosamente. Speriamo di uscirne, una volta o l'altra. Per ora non si vede la fine.
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