Insulti sul sito del Pdl dopo la manifestazione di domenica: aquilani vergognatevi!
 
           
L'AQUILA (25 febbraio) - «Cialtroni, vergogna,               schifosi, ingrati». Le hanno  avute le casette con               le lenzuola i televisori persino le stoviglie e gli               strofinacci, in pochi mesi via dalle tende via dal freddo               via dalle mense e  dalla fila per un piatto di minestra,               hanno pure gli alberi e i fiori sotto le  finestre, e               adesso cosa vogliono di più: alle cinque del               pomeriggio, mezz'ora  dopo la manifestazione pacifica               delle mille chiavi di domenica scorsa, sul sito  del Pdl,               lo spazio azzurro dedicato ai sostenitori del partito di               Berlusconi,  c'è una pioggia di insulti. 
Contro gli aquilani, contro «la signora con               la pelliccia» che va a protestare, contro quegli               «ingrati quei miserabili quegli  incivili» che               simbolicamente volevano riappropriarsi della città,               che chiedevano  di portar via le macerie più in               fretta che si può. Lo segnala un lettore, manda               una mail per tutte, la più emblematica con nickname Darcu che scrive: «1000  cialtroni aquilani,               guidati dai sx, hanno manifestato contro il governo, e gli               altri 20.000 lo hanno permesso, sono solo degli ingrati.               Basta aiuti, vaffa...».  Ma non è il solo,               non è il più violento, c'è di peggio               su quel sito, perché  questo è il messaggio               che corre nel resto d'Italia: aquilani ingrati, loro hanno               avuto le case, la città ricostruita e adesso               protestano. 
Esempi di  intolleranza, di insofferenza, di               razzismo. Tanti. Scrive Roberto: «Forse era  meglio               lasciare gli aquilani al fresco così si               rinfrescavano anche le idee». E Verità               2010”: «Lo spettacolo ridicolo che stanno offrendo i               cittadini  dell’Aquila a favore della sinistra e del pd               è semplicemente Vergognoso. Andate  a               lavorare». 
Aggiunge Paola da Bologna: «Allora gli hanno               fatto le case,  e non va bene, dovevano fare il centro               storico e lasciarli all'acqua e alla  neve? Di quei mille               ci vergogniamo che siano italiani!!». Ed è               un’intolleranza  meschina che si nutre di paragoni e di               linguaggio becero quello contro i  terremotati d’Abruzzo.               Scrive Che ingratitudine”: «Ci sono italiani che la               casa  non ce l'hanno anche senza il terremoto!». E               Giovanna: «Tutti gli aquilani che  manifestano               devono vergognarsi, non posseggo nemmeno io un               appartamento come  quello che hanno». Gerry va               giù più duro di tutti: «Aquilani,               avete la faccia  tosta pure di protestare, vergognatevi.               Dovevate rimanere all'addiaccio».  
Fiumi di parole, fiumi di insulti: per il popolo dei               blogger gli  aquilani dovevano rimanere al freddo, in               tenda, e la protesta sacrosanta per  accelerare le               pratiche della ricostruzione è segno della loro               ingratitudine.  Scrive Gabriella: «Io e mio marito               disoccupato, il giorno dopo il terremoto  abbiamo inviato               un piccolo aiuti (50 euro)...ieri sera sento a Rai3 quel               tale  che vive in un lussuoso appartamento». 
Quel tale è il primario  neonatologo               dell'Aquila Berardino Persichetti, che ha preso in affitto               una casa  sulla costa e raccontava la sua storia a Rai3.               Aggiunge Abruzzese: «Non erano  aquilani quelli               che hanno protestato, ma dei volgarissimi mascalzoni di               sinistra, che vivono di infamia e servono la               menzogna». 
Scandalo,  indegni, come si permettono, si facciano               un esame di coscienza: questo è solo un  assaggio               degli insulti. Conclude Fate schifo: «Agli               aquilani che hanno  manifestato e alla signora               impellicciata che urlava: Le case sono carine ma  voglio               la mia casa la manderei in container per 30 anni». 
Diplomatico e  cauto il capogruppo regionale del Pdl               e per di più aquilano Gianfranco  Giuliante:               «Come spesso accade nella vita come in politica,               avversari  intelligenti che sfruttano il dramma di una               comunità, possono contare sull'aiuto  degli               avversari dell'intelligenza che si esprimono in modo               tracotante, regalando  pregiudizi su cittadini in               difficoltà». Insomma per Giuliante «gli               avversari  dell'intelligenza non possono essere catalogati               né di destra né di sinistra:  sono               semplicemente imbecilli». 
 
 
                   
 
Contro gli aquilani, contro «la signora con la pelliccia» che va a protestare, contro quegli «ingrati quei miserabili quegli incivili» che simbolicamente volevano riappropriarsi della città, che chiedevano di portar via le macerie più in fretta che si può. Lo segnala un lettore, manda una mail per tutte, la più emblematica con nickname Darcu che scrive: «1000 cialtroni aquilani, guidati dai sx, hanno manifestato contro il governo, e gli altri 20.000 lo hanno permesso, sono solo degli ingrati. Basta aiuti, vaffa...». Ma non è il solo, non è il più violento, c'è di peggio su quel sito, perché questo è il messaggio che corre nel resto d'Italia: aquilani ingrati, loro hanno avuto le case, la città ricostruita e adesso protestano.
Esempi di intolleranza, di insofferenza, di razzismo. Tanti. Scrive Roberto: «Forse era meglio lasciare gli aquilani al fresco così si rinfrescavano anche le idee». E Verità 2010”: «Lo spettacolo ridicolo che stanno offrendo i cittadini dell’Aquila a favore della sinistra e del pd è semplicemente Vergognoso. Andate a lavorare».
Aggiunge Paola da Bologna: «Allora gli hanno fatto le case, e non va bene, dovevano fare il centro storico e lasciarli all'acqua e alla neve? Di quei mille ci vergogniamo che siano italiani!!». Ed è un’intolleranza meschina che si nutre di paragoni e di linguaggio becero quello contro i terremotati d’Abruzzo. Scrive Che ingratitudine”: «Ci sono italiani che la casa non ce l'hanno anche senza il terremoto!». E Giovanna: «Tutti gli aquilani che manifestano devono vergognarsi, non posseggo nemmeno io un appartamento come quello che hanno». Gerry va giù più duro di tutti: «Aquilani, avete la faccia tosta pure di protestare, vergognatevi. Dovevate rimanere all'addiaccio».
Fiumi di parole, fiumi di insulti: per il popolo dei blogger gli aquilani dovevano rimanere al freddo, in tenda, e la protesta sacrosanta per accelerare le pratiche della ricostruzione è segno della loro ingratitudine. Scrive Gabriella: «Io e mio marito disoccupato, il giorno dopo il terremoto abbiamo inviato un piccolo aiuti (50 euro)...ieri sera sento a Rai3 quel tale che vive in un lussuoso appartamento».
Quel tale è il primario neonatologo dell'Aquila Berardino Persichetti, che ha preso in affitto una casa sulla costa e raccontava la sua storia a Rai3. Aggiunge Abruzzese: «Non erano aquilani quelli che hanno protestato, ma dei volgarissimi mascalzoni di sinistra, che vivono di infamia e servono la menzogna».
Scandalo, indegni, come si permettono, si facciano un esame di coscienza: questo è solo un assaggio degli insulti. Conclude Fate schifo: «Agli aquilani che hanno manifestato e alla signora impellicciata che urlava: Le case sono carine ma voglio la mia casa la manderei in container per 30 anni».
Diplomatico e cauto il capogruppo regionale del Pdl e per di più aquilano Gianfranco Giuliante: «Come spesso accade nella vita come in politica, avversari intelligenti che sfruttano il dramma di una comunità, possono contare sull'aiuto degli avversari dell'intelligenza che si esprimono in modo tracotante, regalando pregiudizi su cittadini in difficoltà». Insomma per Giuliante «gli avversari dell'intelligenza non possono essere catalogati né di destra né di sinistra: sono semplicemente imbecilli».
 
 
Calma direi. Questo è il clima politico dell'Italia che vive costantemente di polemiche. Non siamo capaci di essere all'altezza dei problemi e dei traguardi che dobbiamo affrontare e raggiungere. La cosa importante è polemizzare con l'avversario. E così e basta. Speriamo che questi tempi bui finiscano al più presto.
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