Giovanni è un nuovo amico del blog . Non possiede il  computer per l' onoranda età, ma un eloquio davvero affascinante. Vive a  Grosseto, ex avvocato ora in pensione  Ha pubblicato  negli anni passati su varie riviste e giornali di varie  regioni.
La sua età non ve la so dire,un giorno gli fu chiesta durante una conversazione e lui rispose : "Te lo dico la  prossima volta perché ora mi vergogno".
Era una battuta, ovvio, perché quando sta benino è di  buon umore ed è un piacere ascoltarlo. 
Ecco una sua poesia scritta all'inizio del 2000 che a modesto parere  mio e di Pino sembra quasi una specie di previsione  attuale. 
Non è  una poesia d’amore, ma  giusto per dare uno stacco e dare il risalto anche alla  riflessione.
L'OMBRA   DELL'ISLAM
Che ti dirò figlio mio?
Che cosa ti insegnerò
nella lunga notte di  veglia,
accanto al camino pieno di  fuoco
acceso, come un tempo  lontano?
Ho combattuto su questi  monti.
Senza pane, senza coperte,
contento di un tiepido  fuoco
della fatica,
cullato da infinite  speranze
gettate incomposte
come il soffio del vento
dentro il camino.
E notte contro notte,
pensiero contro pensiero,
figlio mio, questa era la  lotta
e la speranza di vivere  ancora
liberi, liberi.
Ma ora sono triste
perché il vento soffia  ancora
tumultuoso nell’anse dello  spazio.
E si odono ancora segnali di  morte
per uccidere la libertà
dentro ogni cuore.
E sono triste 
perché vedo sorgere l’ ombra dell’  Islam
che non conosce fiori
e il profumo di primavera
 (GIOVANNI)


Giovanni, è una poesia semplicemente meravigliosa.
RispondiEliminaGiovanni! bellissima,incisiva, struggente... spero che ci onorerai di altre tue poesie.... Lieve
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